Da dove viene :
Una delle fonti principali che ci documenta l'alta considerazione in cui era tenuto il miele nell'antichità è senza dubbio la Bibbia. Presso gli Ebrei il miele fu popolare, lo stesso avvenne presso i Sumeri, popolo di alta civiltà che viveva nella valle tra il Tigri e l'Eufrate. Questo popolo ci ha tramandato addirittura ricette in cui l'elemento base è il miele (creme di bellezza fatte con argilla, acqua, miele, olio di cedro). La letteratura babilonese è molto ricca di citazioni sul miele, da cui sappiamo che esso era molto usato in medicina e in cucina; per esempio per preparare focaccine di farina, sesamo, datteri e miele. II famoso Codice di Hammurabi (1792-1750 a.C.) riporta addirittura, tra i delitti per cui erano previste pene severe, lo svuotamento di un'arnia del miele contenuto, dal che possiamo facilmente dedurre che i Babilonesi non si limitavano più allo ricerca del miele selvatico, ma già praticavano l'apicoltura. Nello stesso periodo, più a Oriente, un altro popolo, gli Ittiti, ci ha tramandato, in caratteri cuneiformi incisi su tavolette d'argilla, notizie fondamentali sul miele. In particolare, dobbiamo a loro il termine che, dopo rielaborazioni successive, ancor oggi usiamo per definire questo alimento; in ittito, lingua indoeuropea del gruppo anatolico, si parla per la prima volta di melit.